I Numeri - Regole di fonetica - La Scrittura - Kanji - Shodo - Glossario - Il Kihon - La Respirazione - Comportamento dell'Insegnante
Per chi si avvicina al Karate, nelle prime lezioni si troverà a contatto sicuramente con i numeri in giapponese e con i nomi delle tecniche. Possiamo facilitare il compito con questa pagina per i numeri e con la pagina del glossario per il significato delle parole, anche se per queste ultime, almeno all'inizio, non saranno molte e, più che il significato, servirà ricordare come si fa la tecnica o la posizione, il resto verrà poi.
I numeri "Kisu"
Video: Contare fino a 10
Per i numeri da 1 a 10 esistono in giapponese due serie: una di origine giapponese che arriva solo a 10 ed è quella che noi usiamo per contare i nostri esercizi durante le lezioni ed una di origine cinese che continua indefinitamente.
Ed ora che siamo arrivati a contare fino a 10, continuiamo, con la parte successiva, fino a 100, nella tabella qui sotto.
I numeri cinesi, ovviamente, vengono utilizzati per contare anche oltre il 10, ed il sistema non è particolarmente complicato, ad esempio il numero 11 si ottiene come somma di 10 e 1:
11 = Ju + Ichi --> Juichi
12 = Ju + Ni --> Juni
20 = 2 volte 10 = Ni x Ju -> Niju
Tanto per fare un esempio pratico possiamo analizzare i nomi di due Kata: il Nijushiho ed il Gojushiho.
Nijushiho Nj=2 x Ju=10 + Shi=4 (Ho=passi) ~ Totale = [2 volte 10] + 4 = 24 passi
Gojushiho Go=5 x Ju=10 + Shi=4 (Ho=passi) ~ Totale = [5 volte 10] + 4 = 54 passi
E così via. I numeri vengono quasi sempre accompagnati da suffissi che dipendono dal tipo di oggetto che si sta contando. Ci sono suffissi diversi a seconda della forma degli oggetti, per i contenitori, per gli animali, per le persone, ecc..
Se non esistono suffissi per un dato oggetto, allora si utilizzano i numeri giapponesi. Nella tabella dei suffissi, sicuramente non potrà sfuggire ai Maestri ed agli Arbitri di Karate il secondo riquadro dove la numerazione Ikkai, Nikai e Sankai (primo, secondo e terzo) viene usata nel conteggio delle ammonizioni (Keikoku).
Kai 階 (Piani)
1. ikkai 2. nikai 3. sankai / sangai 4. yonkai 5. gokai 6. rokkai 7. nanakai 8. hachikai / hakkai 9. kyukai 10. jyukkai Quale piano? = nan kai / nan gai |
Kai 回 (Tempo)
1. ikkai 2. nikai 3. sankai 4. yonkai 5. gokai 6. rokkai 7. nanakai 8. hachikai / hakkai 9. kyukai 10. jyukkai Quanto tempo? = nan kai |
Mai 枚 (Oggetti sottili)
1. ichimai 2. nimai 3. sanmai 4. yonmai 5. gomai 6. rokumai 7. nanamai 8. hachimai 9. kyumai 10. jyumai Quanti (fette o documenti)? = nan mai |
Dai 台(Veicoli / macchine)
1. ichidai 2. nidai 3. sandai 4. yondai 5. godai 6. rokudai 7. nanadai 8. hachidai 9. kyudai 10. jyudai Quanti ? = nan dai |
Satsu 冊(Libri)
1. issatsu 2. nisatsu 3. sansatsu 4. yonsatsu 5. gosatsu 6. rokusatsu 7. nanasatsu 8. hachisatsu / hassatsu 9. kyusatsu 10. jyusatsu Quanti? = nan satsu |
Chaku 着(Abbigliamento)
1. icchaku 2. nichaku 3. sanchaku 4. yonchaku 5. gochaku 6. rokuchaku 7. nanachaku 8. hacchaku 9. kyuchaku 10. jyucchaku Quanti? = nan chaku |
Hon 本(Oggetti a forma di bastone)
1. ippon 2. nihon 3. sanbon 4. yonhon 5. gohon 6. roppon 7. nanahon 8. hachihon / happon 9. kyuhon 10. jyuppon Quanti ? = nan bon |
Ko 個 (Piccoli oggetti)
1. ikko 2. niko 3. sanko 4. yonko 5. goko 6. rokko 7. nanako 8. hachiko / hakko 9. kyuko 10. jyukko Quanti ? = nan ko |
Nin 人 (Persone)
1. hitori 2. futari 3. sanin 4. yonin 5. gonin 6. rokunin 7. shichinin 8. hachinin 9. kyunin / kunin 10. jyunin Quanti ? = nan nin |
Tsu 個 (Cose Generali / Età 1-10)
1. hitotsu 2. futatsu 3. mittsu 4. yottsu 5. itsutsu 6. muttsu 7. nanatsu 8. yattsu 9. kokonotsu 10. too Quanti ? = ikutsu |
Hiki 匹(Animali)
1. ippiki 2. nihiki 3. sanbiki 4. yonhiki 5. gohiki 6. roppiki 7. nanahiki 8. happiki 9. kyuhiki 10. jyuppiki Quanti ? = nan biki |
Sara 皿(Piatti / Piastre)
1. hitosara 2. futasara 3. sansara 4. yonsara 5. gosara 6. rokusara 7. nanasara 8. hachisara / hassara 9. kyusara 10. jyussara Quanti ? = nan sara |
Ninmae 人前 (Porzioni)
1. ichinin mae 2. ninin mae 3. sanin mae 4. yonin mae 5. gonin mae 6. rokunin mae 7. shichinin mae 8. hachinin mae 9. kyunin mae 10. jyunin mae Quanti ? = nan nin mae |
Hai 杯 (Tazze / Ciotole)
1. ippai 2. nihai 3. sanbai 4. yonhai 5. gohai 6. roppai 7. nanahai 8. happai 9. kyuhai 10. jyuppai Quanti ? = nan bai |
Le poche istruzioni qui sotto ci serviranno per poter leggere al meglio le parole giapponesi scritte in Romaji che incontreremo durante le lezioni o per non storpiare i nomi dei Maestri, un esempio pratico è il nome di Funakoshi "Gichin" si pronuncia Ghicin e NO Gichin.
Il suono delle cinque vocali è simile a quello italiano;
CH seguita da una vocale ha il suono della “C” dolce (es. cibo);
K si pronuncia come “CH” in italiano (es. chiodo);
SH se seguita da una vocale si pronuncia “SC” (es. scivolo);
L/R il suono della “L” in giapponese non esiste ma è sostituito da “R” debole:
G suona sempre dura (es. gatto);
W suona come la “U” in italiano;
J seguita da una vocale ha il suono della “G” dolce (es. gioco).
In Giappone vengono utilizzati tre diversi tipi di scrittura + uno:
Katakana (平仮名)
Hiragana (片仮名)
Kanji (漢字)
Rōmaji (ロマ字)
I primi due costituiscono la scrittura autoctona fonetica, detta Kana, il terzo è rappresentato dai caratteri ideografici di origine cinese, generalmente non dissimili da quelli utilizzati sul continente ed il quarto riguarda l'uso dei caratteri latini. I testi giapponesi sono scritti con i Kanji e con i due sillabari Kana. Quasi tutti i Kanji hanno avuto origine in Cina, e tutti hanno uno o più significati e pronunce. Il significato di una parola composta da più Kanji si rifà generalmente ai significati dei Kanji che la compongono. Per esempio, Tokyo (東京) viene scritto con due Kanji: "est" (東) + "capitale" (京). Il nome fu scelto perché Tokyo doveva essere la capitale del Giappone a est della capitale già esistente, Kyoto. Ci sono alcuni composti di Kanji, chiamati "Ateji", in cui gli ideogrammi sono scelti principalmente per il suono e non per il significato, come nel caso del nome del monte Fuji o di Sushi). Secoli fa, i Kana – Hiragana e Katakana – assunsero la loro forma da particolari Kanji pronunciati nello stesso modo. A differenza dei Kanji, i Kana non hanno significato, e sono usati soltanto per rappresentare suoni. L'Hiragana è usato per scrivere parole di origine giapponese. Per esempio, la traduzione giapponese della parola "fare" (する Suru) è scritta con due sillabe in Hiragana: す (su) + る (ru). Il Katakana è usato in genere per scrivere i forestierismi. Per esempio, terebi deriva dall'inglese "television", ed è scritto con tre sillabe in Katakana: テ (te) + レ (re) + ビ (bi).
Recentemente la traslitterazione Rōmaji (letteralmente caratteri romani) in alfabeto latino è diventata fondamentale nel giapponese per scrivere con il computer ed i messaggi con i telefonini, ma il suo uso è ancora limitato in altre circostanze.
(Fonte Wikipedia)
I Katakana sono i caratteri del sillabario che i giapponesi usano per trascrivere le parole di origine straniera entrate nelle loro lingua e per tutti i nostri nomi propri adattati alla loro pronuncia.
Rispetto ai caratteri Hiragana, che è lo stile corsivo, i Katakana sono tracciati in modo rigido e geometrico.
Sito per tradurre qualsiasi parola in Katakana ed insegna anche come tracciarla: JISHO
l Rōmaji (ローマ字), letteralmente "caratteri romani", è un termine generico che contraddistingue l'uso dei caratteri latini nella lingua giapponese. Esistono diversi sistemi di trascrizione in Rōmaji: i più usati sono il sistema Hepburn e il sistema Kunrei. Il più diffuso è il sistema Hepburn, che si differenzia dal Kunrei solo per qualche sillaba e per la scrittura dei suoni contratti. Il primo si avvicina di più alla pronuncia; il secondo è più schematico (dove lo Hepburn scrive ta, chi, tsu, te, to, il Kunrei scrive ta, ti, tu, te, to).I giapponesi non usano mai il Rōmaji per scrivere i testi, a parte casi isolati come alcune insegne o nomi che vogliono imitare uno stile occidentale. Anche se da tempo si è diffuso il modo di scrivere orizzontale sinistra-destra, alto-basso, occidentale, al posto del "classico" — e naturalmente tuttora impiegato — sistema di scrittura verticale alto-basso, destra-sinistra.
La Calligrafia giapponese "Shodo" (書道), è una delle Arti Giapponesi i più popolari e graziose. Le opere calligrafiche sono apprezzate non meno delle opere pittoriche. Però questo tipo di arte figurativa possiede anche un senso filosofico.
L’interpretazione semplice della Calligrafia è l’Arte di "scrivere bello". Il Maestro con un pennello di bambù e con inchiostro di china crea sulla carta di riso un'opera d’arte, che emana armonia e bellezza. Le opere calligrafiche incarnano uno dei principi estetici giapponesi il Vabi-Sabi [1], proporzione della semplicità e della grazia.
Non c'è niente di casuale nella Calligrafia Giapponese: per ogni linea e punto sono importanti l’inizio, la direzione, la forma e la fine delle linee, l'equilibrio fra gli elementi, e perfino lo spazio vuoto parla di molte cose. I geroglifici sono armonici, proporzionati ed equilibrati.
La Calligrafia Giapponese, è non solo la bellezza, ma anche il senso, spesso più complesso, di geroglifico scritto con un pennello. L’armonia e la grazia delle linee creano la delizia estetica e rendono la saggezza millenaria. Ogni linea ha un senso, ogni gesto del pennello crea qualcosa di magnifico.
Gli Orientali credono che il geroglifico ha anche il senso sacrale, poiché la scrittura Orientale è considerata un messaggio del Cielo, perciò il segno calligrafico contiene una carica di energia. Guardando l’opera calligrafica, penserete alla luce, all'amore, alla serenità, alla creazione, a tutto ciò che vi fa felice e la fortuna riempirà la vostra vita.
La Calligrafia Giapponese, è una delle pratiche dello Zen, identico all’Arte della Cerimonia del Te "Ikebana", della scherma giapponese con spade "Kendō" e delle altre Arti Marziali "Budō".
La raffigurazione tradizionale dei simboli calligrafici e laconica: i segni sono scritti sulla carta bianca che indica, nella filosofia Zen, lo spazio vuoto e i simboli neri sul campo bianco indicano origini di donna e di uomini – le nozioni “In” e “Yan”. C’e una Via della Calligrafia “ShoDō”, dove “Sho” è Calligrafia, “Dō” è Via (percorso). E' una delle Vie che aiuta a trovare il senso della vita e la verità assoluta, così come la Via del Guerriero - BushiDō, la Via dell’Arte della Guerra - Budo (Karate-Dō, Judō, Kendō), la Via del Te – Ciadō ed altre Vie. La Calligrafia è una parte integrante della "Cerimonia del Te". I Maestri della Cerimonia del Te studiano la calligrafia così a lungo e scrupolosamente come accade per l’Arte del Te. I Maestri delle Arti Marziali scrivevano i geroglifici nei quali si sentiva tutta la forza del Maestro. La calligrafia veniva studiata dagli aristocratici e dai Samurai giapponesi.
Note:
[1] Wabi-Sabi è l’atteggiamento di chi riesce a percepire una malinconica bellezza nelle imperfezioni della vita, abbracciando il naturale ciclo di fioritura e decadimento. In Giappone tale stile di vita ha influenzato anche la cucina, l’arte e l’architettura, diventando una vera e propria celebrazione estetica al fascino che scaturisce dalle cose imperfette perché legate al tempo.